Una tripletta per la Tec. “Dedicata a Ciro Cavallaro”

Sembrava tutto scritto nel destino, nel giorno del primo compleanno della Tec. In campo, a pochi chilometri di distanza, le due formazioni de I Sette Re di Roma calcio a 5 e calcio a 7. E mentre Agus Demmis firmava, all’ultimo istante, la vittoria dei ragazzi di mister Roberto Navarra, la prima in stagione, sul campo delle Corva il presidente Emanuele Trementozzi timbrava la sua serata di gloria. In campo, avversario, il Futsal Tf finalista dello scorso campionato. E, dopo aver parato un rigore a Luca Focone, eletto miglior giocatore della passata stagione, il presidente Emanuele Trementozzi ha lasciato la porta al fratello Matteo, per avventurarsi in campo. Sono arrivati, così, tre gol e un assist a Danilo Savino, a suggellare una serata di festa, legata al primo compleanno dei campionati Tec.

“Chi mi conosce sa che gioco per divertirmi e passare un’oretta diversa dal mio ruolo di arbitro o organizzatore – dice il presidente Emanuele Trementozzi – ho un grande rapporto con tutte le squadre e non ci sono mai stati problemi di incompatibilità, perché sanno quanto io tenga allo sport e alla sua promozione in generale. In campo, poi, si cerca di fare del meglio e, da portiere, sono riuscito a parare il mio primo rigore in carriera in una gara ufficiale. Farlo a Luca Focone, miglior giocatore dello scorso anno, mi rende orgoglioso. Poi, subentrando da giocatore di movimento, mi sono divertito e sono arrivati i gol e l’assist. Mi diverto a prendere in giro gli arbitri e l’amico Ciro Cavallaro, con i quali ho in atto una scommessa da dieci gol. Sono arrivato a quattro, la vincerò perché non posso permettermi di sentirli sfottermi un anno intero. A parte gli scherzi chi mi conosce sa che tutto è improntato sul gioco, lo scherzo, lo sfottò e il divertimento. Con I Sette Re perdiamo spesso ma abbiamo lo spirito Xeneize. Non badiamo ai gol, ma all’opportunità che riusciamo a regalare a tanti ragazzi, indipendentemente che questi siano più o meno forti. Abbiamo dei valori dai quali non deroghiamo: amicizia, unione, partecipazione. Chi, da fuori, non ha capito questo non può far parte dei campionati Tec. Siamo tutti una grande famiglia, c’è agonismo ma grande rispetto fra tutti. Non servono risse, cartellini rossi, polemiche per fare in modo che la competitività venga fuori. Si può giocare un campionato, dai servizi al top e costi ridotti, senza necessariamente prendersi troppo sul serio. E siccome, da presidente, ho l’onore e l’onore di dettare le linee guida, sono orgoglioso del fatto che i nostri campionati siano diversi da tutti gli altri. Lo sport è competizione, ma ancor prima umanità e sensibilità”.

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