Una splendida serata…da serie A
Ci sono quelle serate che, indelebilmente, segnano la tua vita personale o professionale. Nel mio caso, sabato 9 settembre, ha segnato l’ora X della mia carriera arbitrale. Dirigerò un triangolare che, oltre al Cobà di serie B, vedrà in campo due compagini della massima serie del futsal italiano: PesaroFano e Acqua&Sapone. Se non è un sogno, poco ci manca. Gli abruzzesi, in realtà, li avevo già diretti proprio contro il Cobà qualche mese addietro ma, una sfida tutta da serie A, ancora non lo avevo sostenuta. Le ore che mi separano ai match le vivo con serenità ma, al contempo, facendo il conto alla rovescia per una serata che sarà magica. Arrivo al Palas, sono tra i primi. Saluto e mi sistemo in stanza, manca più di un’ora ma sono già lì. Pian piano preparo la divisa, gli accessori, conto i minuti.
Alle 17.30, in punto, si parte. Il Cobà batte il PesaroFano, tutto fila liscio e mi preparo al gran match. Una sfida tutta da serie A, una sfida che sento molto, seppur amichevole. Non posso sbagliare, devo dimostrare il mio valore. Ma sono sereno, forte delle mie capacità. Entriamo in campo e salutiamo, quindi si parte. La gara si accende, scattano due gialli. Tengo il match in pugno, ma è ancora lunga. Venti minuti di effettiva adrenalina, di fischi e vantaggi, di tiri liberi e cumulativi. Manca un minuto e mezzo, il Pesaro vince due a uno. Guardo il tabellone e penso: niente errori Emanuele, non fermarti proprio ora. Concentrato, manca poco ma nel futsal 90 secondi sono un’eternità. Lukayane pareggia con una magia, mancano dieci secondi, è finita.
Triplice fischio, si avvicina un dirigente dell’Acqua&Sapone e mi dice: “Complimenti, non so dove arbitri ma davvero complimenti”. Lì capisco di avercela fatta, seppur in amichevole ho diretto, e bene, una gara di serie A. Ritmi forsennati, giocate di livello assoluto, tra le più belle gare che abbia mai arbitrato in vita mia.
Chiuderò con la sfida tra Cobà e i ragazzi di mister Ricci, lo farò consapevole di aver passato una serata magica. Ho vissuto un sogno, ho arbitrato, seppur non ufficiale, una gara di serie A. E la foto finale, con il portiere azzurro Mammarella, corona un evento indimenticabile. Perchè, con la massima umiltà, posso dire a tutti di avercela fatta.